giovedì 31 ottobre 2013

Porta con sé il vento le foglie
e le inquiete ombre,
folate di densità che
invadono il silenzio.
Popola l’aria
un dedalo di tracce,
segnato da cipressi di penombra,
frastagliati.
Un punto di suono
sostenuto
e nasce dalla mia zolla
una sorgente.



Clara Janés



The wilds - photo by Sarah Queen

mercoledì 30 ottobre 2013

En el último estante,
encima del tomo tres de la Historia de España,
quien no tiene una Historia de España
en el último estante -
con la mirada azul de mar pintada a mano,
la postura arrogante
y las orejas tiesas,
el gato de escayola me observa,
me vigila expectante, agazapado
tras de su condición de objeto inanimado,
calculando, con la fría arrogancia
con que solo un felino de adorno puede hacerlo,
el momento preciso,
el instante concreto
en que me acerque a revisar algún capítulo
de la España Mudéjar,
por cierto, el tomo tres de mi Historia de España—
para dejarse caer,
con un sonoro golpe,
en mi cabeza. 



Miguel Ángel Pérez Asensio

Waves - photo by Darlene Bushue

martedì 29 ottobre 2013

Epigrafe

La tua mano ove spezza l’usignolo
il suo pallido nudo,
l’ampio petto coronato di muschio; la tua mano
che devasta la raffica recline,
gelsomino lucente dentro la tempia oscura.
Sì, foglia a foglia, l’acqua sulla fronte,
scava la breve quiete del giaggiolo
con rami di violino fra le dita.

Eunice Odio


Photograph Trunk on the beach by Renato Lourenço on 500px
Trunk on the beach - photo by

lunedì 28 ottobre 2013

Voci, sussurri, ombre, canti di affogati: non so se sono segni
o una tortura. Qualcuno nel giardino rallenta il passo
del tempo. E le creature dell’autunno abbandonate al silenzio.

Io ero predestinata a nominare le cose con nomi essenziali.
Io non esisto piú e lo so; ciò che non so è che cosa vive
al mio posto. Perdo la ragione se parlo, perdo gli anni
se taccio. Un vento violento ha fatto piazza pulita. E non
aver potuto parlare per tutti quelli che dimenticarono il
canto.

Alejandra Pizarnik



 Sean & Phideas - by Robert John Guttke Photography

domenica 27 ottobre 2013

Se la morte c’è sempre, è la seconda. 
La libertà sempre è la prima.

Ghiannis Ritsos


Simplon-Orient Express 1950 - Photo by Jack Birns

sabato 26 ottobre 2013

Ti scrivo da vicino, come se la mano
ti fosse oggetto breve affiorato,
come se dalla strada ti arrivasse
la piccola certezza per l'acquisto
dei minuti seguenti. Da vicino
come il sole, come la cicala.
Come un silenzio pieno
che ti venisse agli occhi di mattina
e amarti fosse l'abito
scelto al cominciar del giorno.

 

Pedro Tamen


photo by emilysianhart

venerdì 25 ottobre 2013

Il lancio

Ogni inizio è sempre difficile: suonano i violoncelli.
Ma non è il primo lancio che spaventa:
la morte di certe forme risolute
in bilico come incertezze tra gli alberi.
È quello prima del congedo,
ramo binario del sogno,
rimandato e trasmesso in veglia per ordine,
da ricoprire di foglie ogni ora.


Franco Buffoni


 

giovedì 24 ottobre 2013

Tanta fu la paura dei miei baci
nella casa improvvisamente buia,
che rimanesti tutto il temporale
trasalendo alle vampe degli scoppi
sulla soglia, coi piedi nella pioggia.
Ritornando ventenne nel ricordo,
ti dedico i coralli di quei fulmini.

Corrado Govoni



Daydreaming, 1931 - photo by Manuel Álvarez Bravo

mercoledì 23 ottobre 2013

LA LLAMA

    Hoy comienzo a escribir como quien llora.
No de rabia, o dolor, o pasión.
Comienzo a escribir como quien llora
de plenitud saciado,
como quien lleva un mar dentro del pecho,
como si el ojo contuviera toda
esa inmensa colmena que es el firmamento
en su breve pupila.


    Me enciendo por pasadas plenitudes
y por estas presentes enmudezco.
Lloro por tener cerca una mujer,
por el agua de un monte
que suena entre cipreses en un lugar de Grecia;
lloro porque en los ojos de mi perro
hallo la humanidad, por la arrebatadora
música que quizá no merecemos,
por dormir tantas noches en sosiego profundo
bajo el icono y en su luz d oro,
y por la mansedumbre de la vela,
que sólo es eso, llama.


    Comienzo a escribir y también la escritura
llora, porque respira y quema, porque pasa.
Qué gran gozo sentirme
yo mismo esa palabra que va ardiendo.
(Porque yo también ardo y también paso.)


    Contemplo una llama muy quieta en la penumbra
de suaves jardines,
a la orilla de un mar calmo y antiguo,
y me voy encendiendo con la dicha
de saber que no existe otra verdad
que no sea esa llama, es decir,
la del amor que es don y que es condena.


    Son llamas las palabras y son llamas los ojos,
que lloran sin llorar por el ser que yo fui
(aquel fuego cansado que temblaba
junto a otros jardines de otro mar)
y por el ser que ahora está mirando
fijamente una llama,
y que es, en soledad, la llama más gozosa.



autógrafo
Antonio Colinas


Hat belonging to painter Andrew Wyeth on top of bed at home, Maine, 1965. - photo by Alfred Eisenstaedt

martedì 22 ottobre 2013

E' OGGI
 
E' oggi: tutto l'ieri andò cadendo
entro dita di luce e occhi di sogno,
domani arriverà con passi verdi:
nessuno arresta il fiume dell'aurora.
Nessuno arresta il fiume delle tue mani,
gli occhi dei tuoi sogni, beneamata,
sei tremito del tempo che trascorre
tra luce verticale e sole cupo,
e il cielo chiude su te le sue ali
portandoti, traendoti alle mie braccia
con puntuale, misteriosa cortesia.
Per questo canto il giorno e la luna,
il mare, il tempo, tutti i pianeti,
la tua voce diurna e la tua pelle notturna.


Pablo Neruda


Photograph Micro mundo en azul by Bernardo Dominguez on 500px
Micro mundo en azul - photo by

lunedì 21 ottobre 2013

Gli anni poi passeranno
masse di monti e pietra si frapporranno
tutto sarà dimenticato
come si dimentica il cibo quotidiano
che ci tiene in piedi.
Tutto, tranne quell’istante
in cui sul metrò affollato
ti aggrappasti al mio braccio.



Titos Patrikios


File:IC1805 -- H-alpha + RGB.jpg
IC1805 Heart Nebula - photo by s58y

domenica 20 ottobre 2013

Tu,
così perfetta che era impossibile non fossi,
così elevata come un riso di rondine,
tu eri al mio fianco, naturalmente fresca,
e non c’era motivo né ragione perché sapevamo tutto.
La nostra teologia era il bacio del fanciullo più vicino
e il distenderci a terra come foglie della stessa pianta,
grati, ridotti, coscienti.




Pedro Tamen



Antonio Mora - "la dame del lago", (The Lady of the Lake).

sabato 19 ottobre 2013

Tu scegli il luogo della ferita
dove dicemmo il nostro silenzio.
Tu fai della mia vita
questa cerimonia troppo pura.

 

Alejandra Pizarnik


Almendros - photo by Rafael Ramos Fenoy 

venerdì 18 ottobre 2013

Quanti soli da lí al sasso opaco:
nessuno ha il conto, la bussola svaria,
sono nell’aperto mare dei tempi
nella città ventosa a pugno chiuso
dove tentare ancora
le porte della terra
i muri sordi, gli aperti passaggi
nel cuore delle donne.



Daniele Piccini



giovedì 17 ottobre 2013

MEDIA NOCHE

                               (Málaga, 6 de enero)


Duerme la calma en el puerto
bajo su colcha de laca,
mientras la luna en el cielo
clava sus anclas doradas. 


¡Corazón,
rema!



autógrafo
Emilio Prados


photo by Maria Cecilia Camozzi

mercoledì 16 ottobre 2013



Un cielo irreal,
dulce y cariñoso,
se fue marchando esta tarde. 


No sé quién lo puso ahí,
no sé quién se lo llevo,
ni el porqué de una cosa u otra. 


Pero allí estaba y desapareció, 
como un mal amigo. 

Pero lo que sí sé, 
es que volverá. 

No hay amigo que no quiera volver
a encontrar de nuevo a quién puede amarlo. 


R. P.

photo by Elvischeung

martedì 15 ottobre 2013

Voglio un viale alberato, la mano
lungo il tuo polso, un arco di rami sulle nostre teste, il
riflesso della filigrana delle foglie, la luce striata che spalanca
il sentiero davanti a noi. Il lago avvolto dalla bruma nel torpore immobile
del tardo pomeriggio. Voglio che gli uccelli cantino – così tanti
da non poterne dire il nome o il numero. Voglio appoggiarmi a te,
come si fa d’estate, camminando lungo un viale. Voglio
sussurrarti all’orecchio: ti voglio, come si fa con questo tempo,
disinvolta, senza bisogno di risposte, con il braccio attorno
ai tuoi fianchi.

Mary Dorcey

lunedì 14 ottobre 2013

domenica 13 ottobre 2013

Uccelli

Gli uccelli quando bassi
volano sulla terra
lievi ombre proiettano
che scompaiono subito:
sembra altro di loro
come di noi non resti.

Alberto Vigevani


Over there - photo by KENNETH BARKER

sabato 12 ottobre 2013

El Sediento 

Por buscarme, Poesía, en ti me busqué:
deshecha estrella de agua,
se anegó en mi ser.
Por buscarte, Poesía,
en mí naufragué.

Después sólo te buscaba
por huir de mí:
¡espesura de reflejos
en que me perdí!

Mas luego de tanta vuelta
otra vez me vi:
el mismo rostro anegado
en la misma desnudez;
las mismas aguas de espejo
en las que no he de beber;
y en el borde del espejo,
el mismo muerto de sed.


Octavio Paz


Stillness - photo by Ray Bradshaw.

venerdì 11 ottobre 2013

Albero

Tutto il cielo cammina come un fiume,
grandi blocchi traendo di fiamme e d'ombra.
Tutto il mare rompe, onda dietro onda,
splendido, alle fuggenti dune.


L'albero, chiuso nel puro contorno,
oscuro come uno che sta su la soglia,
muto guarda, senza battere foglia,
gli spazi agitati dal trapasso del giorno.



Diego Valeri



IN AWE - photo by kenny barker

giovedì 10 ottobre 2013

«Vivo, come sulle ali e sulle zampe sottili del creato»

Ora sono qui, chiuso in questa arnia della sera. Fuori il vento. E, dentro il vento, la pioggia sottile, maltrattata. L'acqua del cielo presa a schiaffi e, sui vetri, gocce sottili come ragnatele di morte speranze.
Ma più dentro, nella casa, il fuoco arde. Mi perdo a guardare le fiamme. Sono vita che si consuma nel fosforo del cervello amato. Dio è là, come un'ombra ai piedi dell'albero. E ai miei piedi, le calze di lana, zuppe per l'ultimo andirivieni tra legnaia e cucina, mi piacciono. Sento l'odore della fine. Un odore penetrante nelle radici animalesche che ho ereditato coi discorsi dei filosofi fini. In questa notte i miei occhi sono pupille di tenebra circondate da scintille natalizie. Sono qui ora, non per scelta, ma per quel che capita nella vita di un uomo, formica o aquila, ma vivo, come sulle ali e sulle zampe sottili del creato.
Aggiungo un ceppo al focolare. Le calze le butto su una sedia e i piedi bagnati me li massaggio con amabile amore per me. Che bello essere vivi nella tragedia umana, nell'ecatombe quotidiana, nella mancanza di rispetto, nell'indifferenza tipica dei carnefici che fanno il bello e cattivo gioco pensando di trovare aperte le vie della gloria e del paradiso. Sono sciocchi come galline, ma astuti e nefasti come uomini. Qui di fronte al fuoco che arde lecci, cerri e castagni, me ne sbatto. Massaggio i miei piedi come se fossero l'ultimo rimasuglio delle passeggiate di Dio.

Cosenza, 10 ottobre 2013

Nicola D'Ugo




Dreamscape - photo by Christian Klepp

mercoledì 9 ottobre 2013

Lei racconta di un romanzo di Amado
mentre il cielo si stringe sulle cime,
accerchia i fondi tetti con il nugolo
di stelle che fa il tempo.
Notte bassa, via vai delle tempeste
sopra i gioghi, e la polvere
dell’esser lí, nell’attimo.
Si inverna l’aria nera
fuori dalle inferriate,
lumíni e vento intemperante, a festa.
Hanno le mani separate e unite.
Guàrdali, guàrdali che si perdono!
non si perda il fumetto del racconto
che lei riversa piano
nelle sue orecchie per salvarlo invano,
perché nessuno, vinto, può salvarsi
se non per decisione della vita.

 

Daniele Piccini


 
photo by Wolf Ademeit 

martedì 8 ottobre 2013

PALPAR 

Mis manos
abren las cortinas de tu ser
te visten con otra desnudez
descubren los cuerpos de tu cuerpo
Mis manos
inventan otro cuerpo a tu cuerpo

Octavio Paz

autógrafo


lunedì 7 ottobre 2013

Tra adesso e adesso,
tra io sono e tu sei,
la parola ponte. 


Entri in te stessa
quando entri in lei:
il mondo si chiude
come un anello. 


Da una sponda all'altra
sempre si stende un corpo,
un arcobaleno. 


Sotto i suoi archi dormirò.


Octavio Paz

sabato 5 ottobre 2013

SPECCHIO
Ed ecco sul tronco
Si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.


Salvatore Quasimodo


 
photo by  Dima Viunnyk

giovedì 3 ottobre 2013


Tema

De mirarte tanto y tanto,
de horizonte a la arena,
despacio,
del caracol al celaje,
brillo a brillo, pasmo a pasmo,
te he dado nombre; los ojos
te lo encontraron, mirándote.
Por las noches,
soñando que te miraba,
al abrigo de los párpados
maduró, sin yo saberlo,
este nombre tan redondo
que hoy me descendió a los labios.
Y lo dicen asombrados
de lo tarde que lo dicen.
¡Si era fatal el llamártelo!
¡Si antes de la voz, ya estaba
en el silencio tan claro!
¡Si tú has sido para mí,
desde el día
que mis ojos te estrenaron,
el contemplado, el constante
Contemplado!


Pedro Salinas

autógrafo


 
Beginning - photo by Adnan Bubalo

mercoledì 2 ottobre 2013

Il bel sole d’ottobre ha ubriacato le farfalle –
migliaia di farfalle bianche corrono sui cardi,
sul granturco giallo, sui bassi fondali della spiaggia,
a caccia delle loro ombre azzurre. Devi cedere – disse;
di nuovo cedere. Un’infima nobiltà. Tutti invecchieranno.
Si ammollirà anche il sasso nell’acqua. La farfalla piú bianca
si posò sul berretto nero del cielo. Quello la prende,
la spinge con due dita tra le corde
nella rosa della chitarra

Ghiannis Ritsos


 
People walk on the ‘El Malecon’ seafront boulevard in Havana - Picture: REUTERS/Desmond Boylan

martedì 1 ottobre 2013

 
{take me away № 42 : the most beautiful countryside retreats in peru} - photo by {this is glamorous}